Le strade dell'invasione by Autori Vari

Le strade dell'invasione by Autori Vari

autore:Autori Vari [Vari, Autori]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-10-01T16:00:00+00:00


La creatura marziana rimase assente molto tempo. Jerry fissava la sua radio; probabilmente Betty l’aveva trovata e raccolta prima di essere fatta prigioniera. Forse l’aveva usata per chiedere aiuto.

La femmina tornò con una pallina da ping-pong piena di un fluido sporco. Un tubo flessibile partiva dal minuscolo contenitore e lei teneva quest’ultimo lontano da sé, con disgusto, comprimendo il tutto con le dita. Jerry ricordò che i marziani bevevano non più di una volta al mese; l’umidità metteva loro un terribile prurito, tranne quando l’organismo richiedeva la piccola quantità di liquido che gli era necessaria.

Jerry bevve in un sorso solo l’acqua, che gli si incrostò ai denti; era piena di ferro: probabilmente veniva da Marte. Una scorta di dieci anni non avrebbe costituito certo un carico pesante, visto il consumo minimo. Quando la pelle dei marziani cominciava a intorpidirsi, significava che avevano sete. Bevevano poche gocce, si grattavano allegramente per un po’, poi, disgustati, non ci pensavano più per un altro mese.

— Ho bisogno di acqua — disse lui. — Di un secchio intero.

L’altra ci pensò su un momento. — Dovremo accompagnarvi fino al serbatoio. Non abbiamo grossi recipienti a nostra disposizione.

La femmina marziana temeva persino la vicinanza dell’acqua. Evidentemente anche una leggera evaporazione causava prurito.

La marziana allentò i fili che imprigionavano le gambe del prigioniero, pennellandone la pelle con un olio chiaro che li faceva staccare senza dolore. Jerry aspettava l’occasione buona per sferrarle un calcio nella gibbosità che conteneva il cervello. Intanto parlava, per distrarla.

— Che cosa mi farete, Gertrude?

— Vogliamo scoprire le connessioni sinaptiche in rapporto con l’ira, la lussuria e l’odio, nell’organismo umano.

— Non capisco.

— Certe zone della vostra corteccia cervicale saranno paralizzate. Poi vi saranno offerti vari stimoli e osserveremo il vostro comportamento. Scopriremo quali zone interessano queste emozioni, di cui noi siamo privi.

Lui mise un piede in posizione adatta per tirarle un calcio al centro dell’addome. — Che tipo di stimoli?

— Quelli che normalmente suscitano l’ira, la lussuria o la paura. Ci vorrà molto tempo. Il vostro cervello verrà gradualmente distrutto.

Lui ritirò il piede. — La lussuria...?

— Dimenticate che abbiamo qui una delle vostre femmine. Verrete chiusi insieme in una stanza. Il funzionamento logico del vostro cervello verrà paralizzato...

Il piede scalciò con forza. Ma l’essere lo afferrò con le zampe e lo inchiodò al pavimento. Vi era molta energia nelle esili braccia dei marziani.

— Un comportamento del genere provocherà una sete continua — ammonì pacatamente la carceriera.

Jerry si calmò. Lei gli avvolse un filo spinato attorno al collo e poi glielo assicurò alle ginocchia, in modo da costringerlo a camminare curvo e a piccoli passi. Tirò fuori un minuscolo aggeggio simile a una macchina fotografica, lo puntò verso il recipiente dell’acqua che stava sul tavolo e fece scattare una leva. La pallina da ping-pong esplose, disintegrandosi in polvere finissima, e un debole tonfo sordo riempì la stanza. Era una dimostrazione convincente per ricordargli la lezione ricevuta sotto la cupola.

— Voi camminate avanti — disse poi la femmina e prese la radio dalla tavola.



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